Crescita e Resilienza: un obiettivo raggiungibile anche per le PMI
Il Contributo essenziale dei Temporary Manager
l Manager con lunga e consolidata esperienza maturata in Aziende Grandi e Multinazionali possiedono una metodologia di lavoro e un bagaglio di conoscenze e competenze spesso non presenti nelle micro, piccole e medie imprese (PMI). Tali competenze possono costituire una risorsa determinante per le PMI che desiderano acquisire un vantaggio competitivo e incrementare volume d’affari e redditività. Questi manager possono infatti fornire un contributo alla gestione, all’organizzazione e allo sviluppo, oltre che operare come consulenti per l’accesso alle risorse finanziarie messe a disposizione dalle strutture pubbliche (leggi p.es. il PNRR).
Il ruolo dei Manager come consulenti PMI è frequentemente espresso nella forma del Temporary Manager. Ma ora si parla anche di Fractional Manager, che opera in part-time e nello stesso periodo di tempo su più clienti.
Di questi temi si è discusso nel workshop del 12 febbraio, progettato e coordinato da Gianfranco Antonioli, Manager Associato di Obiettivo 50, con l’intento di trasmettere l’esperienza ventennale di Obiettivo 50 riguardo alla promozione e valorizzazione del Manager “di lungo corso” presso le PMI. L’evento è stato ospitato da Federmanager ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali) nel quadro delle iniziative a sostegno del Voucher Regione Lombardia per Dirigenti in cerca di occupazione.
Sono state analizzate le differenze tra Grandi Imprese e PMI, offrendo suggerimenti pratici per stabilire una proficua collaborazione con queste ultime. È fondamentale che il Manager abbia anche una mentalità adatta a comprendere appieno le esigenze di aziende di dimensioni ridotte rispetto a quelle a cui è abituato, e ad instaurare con tali aziende un dialogo efficace.
Sono state esplorate dai relatori quattro aree tematiche fondamentali:
1) Scenario e Analisi Aziendale: Giuseppe Gatti, Consulente di Direzione, ha sottolineato come le PMI abbiano spesso grande eccellenza artigianale, flessibilità, passione ed esperienza trasmessa da generazioni, ma al contempo scarsa managerialità, volumi di produzione limitati, scarsa attitudine alla vendita e all’espansione in nuovi mercati. Questo si traduce in una bassa riconoscibilità del brand (se non a livello locale) e in un basso potenziale di crescita. Per intervenire in questo contesto è utile fare un Check up aziendale che tenga in considerazione non solo il bilancio ma l’aspetto umano, l’organizzazione, il clima e la cultura aziendale. Strumenti utili per il Manager sono: la Swot Analysis, in grado di evidenziare i punti di forza e di debolezza dell’azienda e il BDS Check che attraverso 40 indicatori restituisce un report sullo stato di salute complessivo, con le priorità di intervento per migliorare l’organizzazione.
2) Comunicazione Strategica: Luisa Giolito, Corporate Communication Manager, ha discusso del cambiamento nella comunicazione aziendale dovuto alla trasformazione digitale, evidenziando la necessità per le PMI di adattarsi a nuove forme e canali di comunicazione. In questo quadro è necessario che il consulente-comunicatore si ponga come guida comprendendo le esigenze specifiche e traducendole in una strategia operativa che aiuti l’impresa a raggiungere obiettivi concreti. Il consulente sarà il coordinatore di un team multidisciplinare con diverse competenze (web designer, social media manager, ecc.). Si deve partire da una fotografia dell’azienda e dei suoi stakeholder principali per sviluppare una comunicazione integrata e articolata sui canali giusti, con un piano editoriale definito e KPI specifici da misurare periodicamente. Le opportunità di miglioramento sono molteplici (dall’ottimizzazione SEO, alle grafiche e alla User Experience). Fondamentale saper spiegare efficacemente al Manager, risultati alla mano, i grandi vantaggi di una strategia mirata.
3) Ricerca Clienti potenziali da parte del Manager: Come individuare possibili clienti? Laura Vescovo, Marketing and Sales Consultant, ha spiegato che il target PMI è difficilmente raggiungibile in modo sistematico: si possono individuare «possibili intermediari» mediante i quali convogliare l’offerta di managerialità oppure organizzare ricerche sistematiche su Directories, Linkedin, Liste espositori Fiere, e Database vari. Per il contatto esistono due tipologie di approccio: massivo (invio generico a mailing list numerose, con redemption del 1-3 %) o personalizzato, che consiste nel contatto diretto con figure chiave attraverso mail e nel follow up telefonico. Il secondo tipo di approccio, sebbene time consuming, consente di veicolare il messaggio in modo completo, portare a una maggiore conversione e creare relazioni durature nel tempo.
4) Opportunità di Finanziamento per le PMI: Gaetano Bonfissuto, Export Manager, ha rilevato che l’80% delle PMI non ha pianificato di utilizzare le risorse del PNRR, nonostante esigenze pressanti come la digitalizzazione e l’internazionalizzazione. Inoltre molte PMI non sono a conoscenza delle opportunità di finanziamento agevolato offerte da istituzioni come le Camere di Commercio e le Regioni. A questo riguardo, è importante rilevare che I contributi ottenibili dai bandi servono anche a pagare le prestazioni del Temporary Manager, che altrimenti una PMI non potrebbe permettersi. Il principale ostacolo nel ricorrere ai finanziamenti agevolati risiede nella complessità dei bandi pubblici, spesso formulati in un linguaggio tecnico. Il consulente dovrà farsi carico di decodificare tale linguaggio e “tradurlo” in termini più comprensibili.
Conclusioni:
Il workshop, come ha sottolineato Gianfranco Antonioli in chiusura, ha messo in evidenza il ruolo cruciale dei Temporary Manager, anche nella formula del Fractional Manager, nel supportare la crescita e la evoluzione delle PMI. Queste, per sostenere lo sviluppo e la resilienza nel lungo termine, possono beneficiare grandemente della consulenza manageriale specializzata sia per i problemi di gestione aziendale, sia per l’accesso a risorse finanziarie.