SEMINARIO – SOSTENIBILITÀ ED ECONOMIA CIRCOLARE
Sostenibilità ed economia circolare continuano ad essere temi strettamente collegati e imprescindibili nell’ambito di qualsiasi strategia di management aziendale. In particolare, l’economia circolare è uno degli elementi chiave dell’innovazione industriale degli ultimi anni. Spesso confusa con la riduzione dell’impatto ambientale, essa in realtà costituisce uno degli strumenti principali per trasformare le catene del valore contribuendo alla sostenibilità economica, oltre che ambientale. Esperti di settore e imprenditori sono intervenuti portando testimonianze e suggerimenti, confermando che sostenibilità ed economia circolare possono essere impiegate con successo anche dalle Piccole Imprese e che esistono opportunità concrete per Consulenti di Piccole Imprese e Temporary Manager che vogliano cimentarsi in questi ambiti e possiedano il giusto atteggiamento, oltre che conoscenze e competenze appropriate. Ecco i punti salienti della giornata: – Giacomo Andriola, Innovation Manager e Founder di Studio Itaca ha spiegato come l’economia circolare sia un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali, per estendere il più possibile il ciclo di vita dei prodotti e contribuire a ridurre i rifiuti al minimo. Troppo spesso i consumatori gettano prematuramente articoli che potrebbero essere usati più a lungo, con conseguente aumento di rifiuti, emissioni di gas e crescita della domanda di risorse preziose per la produzione di nuovi beni. Questa situazione mette sempre più in allerta l’UE. Il PNRR per l’economia circolare conta l’investimento di svariati miliardi di euro impiegati a tutto campo: agricoltura, edilizia, energie rinnovabili, ecc. Si impongono nuovi requisiti per rendere i prodotti più “circolari”, durevoli e affidabili. Tutto il processo produttivo va riconvertito, a partire dalla progettazione, per ridurre al minimo gli sprechi. Utili in questo caso progetti di simbiosi industriale tra le aziende, grazie ai quali i rifiuti di una di esse vengono utilizzati come materie prime dall’altra. Necessarie infine nuove competenze e figure professionali specifiche poiché il cambiamento comporta un parallelo mutamento di processo, organizzazione e metodologie: dagli Eco-designer agli Energy manager, agli Eco-coolhunter, esploratori di tendenze «verdi», ecc. – Giovanna Menzaghi, Presidente Associazione Smart Cities Italy e Stefano Vergani, CEO Gruppo Converg hanno spiegato che Smart Cities Italy nasce da un gruppo di Enti, Aziende e Professionisti sensibili allo sviluppo sostenibile (uno di questi è Converg), che si sono aggregati per affrontare una serie di sfide, tra cui l’attivazione di un percorso di studi specializzati e la selezione delle migliori eccellenze, che possano mettere a disposizione la loro professionalità e competenza nei…