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I manager si raccontano – Walter Nardini

Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

L’incontro con O50 ha ridato slancio e vitalità ad un percorso professionale reso incerto dalla crisi. Ingegnere di formazione, ho percorso la mia carriera in PMI operanti in vari settori (impiantistica, oceanografia, componenti elettromeccanici, macchine utensili) ricoprendo diversi ruoli manageriali (Tecnico commerciale, Qualità, Operations) sino alla direzione di stabilimento. Fra il 2009 e il 2011 la crisi ha interrotto questo percorso e, dopo un travagliato passaggio in una società in “ristrutturazione” con incarichi poco costruttivi, mi sono orientato verso nuovi orizzonti. Entrato nei meandri dell’outplacement, ho constatato l’inutilità di ripropormi in ruoli dirigenziali a 57 anni e mi sono orientato alla libera professione per valorizzare le esperienze accumulate. L’idea era di creare un servizio rivolto ad aziende con volontà di reagire e risollevarsi ottimizzando capacità innovative e valore delle proprie risorse. In questo quadro ho partecipato al percorso START di Formaper (CAMCOM di Milano) proponendo un progetto sulle Reti di Imprese. Ed è in Formaper che mi è stata segnalata Obiettivo50 come possibile risposta al mio desiderio di confrontarmi con altri professionisti con interessi analoghi. Mi sono dunque iscritto e ho subito individuato nella partecipazione alla vita associativa il piacere di condividere idee ed esperienze e ritemprare la voglia di fare. Già dopo pochi mesi, a marzo 2012, un annuncio inserito nella bacheca di O50 da un manager socio mi ha aperto la strada per una prima interessantissima esperienza consulenziale in una azienda del settore metalmeccanico ove riproporre le mie competenze (e acquisirne di nuove !!). A distanza di quattro anni quel rapporto continua con soddisfazione. Nel contempo, collaborando alla realizzazione del percorso formativo di O50 per Manager di Reti d’Imprese, ho potuto approfondire temi che mi hanno portato altre brevi ma interessanti opportunità in ambito formazione. Grazie ad un altro annuncio in bacheca ho potuto offrire tra il 2013 e il 2014 i miei servizi ad un’azienda del settore vetrario alle prese con un progetto molto stimolante. Il passaparola innescato da conoscenze acquisite in questi lavori mi ha poi portato ad un’altra azienda del settore chimico che da un anno supporto nella fase di trasformazione organizzativa (e, per supportare lo sviluppo commerciale di cui non mi occupo direttamente, ho a mia volta inserito un annuncio in bacheca). In sintesi, l’incontro con O50 ha contribuito a trasformare un trentennio di esperienze aziendali in un appassionante e gratificante percorso di affiancamento alle PMI che molto apprezzano l’opportunità di avere a disposizione…

I manager si raccontano – Gaetano Bonfissuto

Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Lavoriamo insieme ai colleghi soci, non aspettiamo che la manna delle opportunità professionali ci cada dal cielo Classe 1966, ho sviluppato tutto il mio percorso professionale come manager nell’area commerciale e marketing, con responsabilità crescenti, all’interno di società operanti in diversi mercati. Ho anche lavorato per diversi anni all’estero, in Europa e in Usa, quindi in diversi contesti culturali e professionali, che mi hanno arricchito come persona e come manager e mi hanno permesso di sviluppare una solida rete professionale internazionale Oggi ho una mia società (Socialsurf srl) che si occupa di executive search a livello internazionale. Dal 2006 sono socio Obiettivo50. La mission di questa associazione mi incuriosiva e mi attraeva. Ho fatto parte di molte associazioni professionali, sempre nella convinzione che all’interno di un gruppo prima bisogna dare (tempo, conoscenza, voglia di fare) e poi arriva il momento in cui si riceve. E così è stato anche in Obiettivo50, dove ho dato il mio contributo come membro del cda, quindi partecipe delle scelte strategiche dell’associazione, e inoltre assumendo la responsabilità dello sviluppo associativo e delle iniziative in Piemonte e collaborando all’organizzazione di vari seminari. Questo coinvolgimento ha finito poi per generare quasi naturalmente anche delle opportunità di business. Nel 2013 sono stato presentato da un collega ad un suo cliente per una ricerca e selezione di profili manageriali; nel 2014, grazie ad un annuncio apparso sulla bacheca dei soci, ho seguito un’azienda bergamasca per un progetto export in Scandinavia. Nel 2015, con l’aiuto di alcuni soci, la mia società si è qualificata nell’albo del Ministero Sviluppo Economico per l’erogazione del voucher export per le PMI, aprendo così un altro fronte di business molto importante. Attualmente cinque delle otto aziende di cui mi occupo provengono dai contatti generati da Obiettivo50; il giro d’affari che esse generano è di oltre 100 mila €, di cui 2/3 vanno ai soci che hanno fornito prestazioni di Temporary Export Management. Ribadisco però che tutto questo non sarebbe successo se io non avessi prima dato, non avessi attivamente partecipato alla vita associativa. Quindi dico a tutti i manager in cerca di una “terza via”: venite con noi, se avete voglia di fare, se portate competenze, se condividete i nostri valori. E se non state fermi ad aspettare che la semplice associazione a Obiettivo50 porti delle opportunità di lavoro. (testimonianza raccolta da Ugo Panerai) Salva

Ticket Restaurant, quando li usa il consulente

Posted by Gianfranco Antonioli in Blog

Ticket restaurant: condividiamo oggi un argomento in ambito fiscale, caro a molti soci che operano in consulenza con partita IVA. Sappiamo bene che un problema dei titolari di partita IVA è la relativa possibilità di attribuirsi costi a fronte dei ricavi che si percepiscono con le attività di consulenza, con la conseguenza di una sensibile tassazione sugli stessi. Quando poi succede che a tali redditi da consulenza si aggiungono altri redditi, l’aliquota marginale applicata può risultare particolarmente gravosa. Ecco quindi che risulta interessante individuare quali sono i costi che ci si può legalmente attribuire, e tra questi vi è quello legato all’acquisto di buoni pasto. I Ticket Restaurant garantiscono massima flessibilità ai propri utilizzatori: possono infatti essere usati nei ristoranti, bar, pizzerie, tavole calde e fredde, gastronomie, supermercati, e sono accettati su tutto il territorio italiano. Inoltre, presso molte società erogatrici, sono acquistabili anche on line. Grazie al sistema dei buoni pasto, che prevede un trattamento fiscale e contributivo agevolato, si può beneficiare dei seguenti vantaggi fiscali: • i buoni pasto in formato cartaceo, fino al valore di 5,29€/giorno; • i buoni pasto elettronici, fino al valore di 7€/giorno; Essi costituiscono reddito di lavoro dipendente, con conseguente esenzione da oneri contributivi e sono interamente deducibili come costi aziendali con un’IVA al 4% interamente detraibile. I Ticket restaurant non sono solo comodi da usare per una veloce pausa pranzo, ma sono anche un utile suggerimento in ambito fiscale per tutti i consulenti.

I manager si raccontano – Claudio Gregorio

Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Obiettivo50: quando i manager fanno rete, i risultati non mancano Dopo una lunga permanenza nella “grande scuola” IBM, ho intrapreso alla fine degli anni 90 un percorso da imprenditore (ancora nell’informatica) e poi da dirigente in una struttura pubblica dedicata all’innovazione e al procurement. Orientatomi successivamente alla consulenza, nel 2008 mi sono avvicinato, grazie ad amici, a Obiettivo50. Sono stato subito colpito dai suoi obiettivi, dalle sue caratteristiche originali nel panorama del lavoro, dai valori, dalla struttura basata sul volontariato dei soci e dall’alto livello delle persone. Frequentando O50, dando il mio contributo nel Comitato Esecutivo e nel CdA e tenendo vivo il networking con gli altri Soci, ho capito che l’associazione ha senso, e produce risultati per tutti, solo se ciascuno dà qualcosa di sé: tempo, contatti, idee, attività. Per quanto mi riguarda, il valore del networking  ha generato opportunità professionali che in almeno tre casi si sono convertite in un ritorno anche economico. Tre anni fa mi sono qualificato come Consulente Tecnico d’Ufficio del Tribunale di Milano per il settore Informatica e Gestione Aziendale. L’idea di presentare domanda mi è venuta parlando con un Socio già esperto in quell’attività, che mi ha indirizzato e consigliato. Sono stato finora chiamato una decina di volte da vari Giudici per consulenze e risposte a quesiti posti dal Magistrato. Una seconda opportunità è arrivata da un suggerimento di colleghi di Obiettivo50, riguardante l’utilizzo dei Fondi Inter-professionali per ottenere finanziamenti di corsi di formazione per le PMI che seguiamo. In pratica il consulente propone le PMI di cui si occupa ad una società di formazione; questa ricorre al finanziamento del Fondo e poi ingaggia il consulente come formatore, mentre le imprese non pagano nulla (basta l’iscrizione al Fondo). Nel mio caso ho impostato, con una società di formazione, un corso di Marketing e Comunicazione per le PMI aderenti alla Rete di Imprese che stavo seguendo. Importante, infine, il contatto con l’Unione Artigiani delle Province di Milano e di Monza-Brianza, procurato da un socio alla conclusione del corso organizzato da O50 per Manager di Rete. Dopo una presentazione di O50 e del suo know how su vari temi, è emerso un interesse per le Reti di Imprese. Mi sono allora offerto – grazie ad una mia precedente esperienza di Manager di Rete nel settore dell’edilizia – di supportare gratuitamente l’avvio di una nuova Rete che stavano progettando, sempre nel settore edile ma con enfasi…

I manager si raccontano – Ugo Panerai

Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Mi sono iscritto a Obiettivo50 (di cui avevo sentito parlare da amici ed ex-colleghi d’azienda) nel 2011, quando già da alcuni anni, andato in pensione dopo una lunga carriera dirigenziale, operavo come consulente nel campo della comunicazione d’impresa. Mi attirava la prospettiva di poter scambiare idee ed esperienze con altri manager, acquisire nuove conoscenze personali e professionali, insomma entrare in un network. Beninteso, nello sfondo c’era anche la convinzione che attraverso O50 avrei potuto allargare il mio orizzonte culturale ed acquisire elementi e contatti utili per ampliare la mia attività o per accedere a nuove opportunità nel caso che il fragile mestiere del consulente avesse trovato qualche intoppo. Ebbene, O50 non mi ha fornito direttamente opportunità di lavoro (del resto, fortunatamente non ne ho avuto bisogno), ma ha risposto, e sta rispondendo, pienamente alle aspettative di cui parlavo prima. Ho incontrato nuovi colleghi con cui si è stabilito un simpatico e proficuo rapporto e dai quali ho imparato molto (forse, chissà, ho anche insegnato io qualcosa). La mia professione di comunicatore d’impresa, in azienda e fuori azienda, mi ha allenato al contatto con le realtà più diverse e alla conoscenza, seppure non specialistica, praticamente di tutti i settori della vita di un’impresa. Ma poiché non si finisce mai di imparare, in O50 ho potuto confrontarmi con una grande varietà di realtà e di stili manageriali. E sono convinto che queste esperienze prima o poi mi riusciranno utili. Un investimento, ecco: l’associazione a O50 come un investimento. Naturalmente ho anche dato. Le occasioni più efficaci per fare nuove esperienze e imparare nuove cose sono state infatti quelle in  cui ho collaborato a progetti svolti insieme per l’associazione, mettendo a disposizione le mie competenze e le mie energie, e integrandole con quelle degli altri. Non è tutto sempre rose e fiori: in un buon lavoro di gruppo problemi, difficoltà, incomprensioni si superano. L’Associazione funziona se i soci la fanno funzionare e se lavorano a vario titolo per essa. Insomma, “Aiutati che O50 ti aiuta”… I soci possono trovare il mio cv nella sezione a noi riservata; i non soci, su LinkedIn. (testo di Ugo Panerai)

I manager si raccontano – Patrizia Oliveri del Castillo

Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Obiettivo50 è un amplificatore di opportunità. Questa è – tra le tante – la definizione di O50 che mi piace di più. Si, è per questo che amo l’Associazione: perché non promette facili successi, ma ti consegna delle occasioni, che sta a te cogliere e trasformare. Perché è un’organizzazione snella, in cui puoi sentirti protagonista, in quanto si vede quello che fai, e anche quello che non fai. E’ l’artefice della mia seconda vita professionale. Cinque anni fa mi ritrovai a chiedermi come incanalare le mie energie lavorative e chi fosse degno di raccogliere le molteplici conoscenze e competenze di cui sono “portatrice sana”, sviluppate e “sudate” in oltre trent’anni di vita da manager in multinazionali di rilievo. Fu un collega a parlarmi per la prima volta dell’Associazione. Ai tempi mi aveva colpito molto il fatto che i manager associati potessero scambiarsi in piena libertà le segnalazioni di offerte di lavoro, e che a nessuno fosse dovuta provvigione alcuna nel momento in cui il lavoro fosse andato in porto. Nel tempo poi questo stesso collega mi parlò delle attività dell’associazione, degli eventi culturali. Finché mi sentii pronta ed incuriosita. Compilai il form online e fui contattata subito. Ricordo di essermi sentita molto importante e considerata per questo. Pochi mesi dopo la mia iscrizione, ho visto un annuncio nella “bacheca” del sito di O50. C’era una segnalazione fatta da un collega di un bando di concorso indetto dalla Provincia di Parma. Cercavano un Export Manager. Ebbene: io ero un Direttore Marketing. E’ vero: ho lavorato tutta la vita in aziende multinazionali. I miei sottoposti erano dislocati in varie parti d’Europa. Il mio capo era un indiano che risiedeva in UK. Parlavo, scrivevo e pensavo in inglese, prima che in italiano. Mi muovevo quindi molto agevolmente in ambito internazionale. Ma fare l’Export Manager di una PMI, pensavo, è totalmente diverso. Ricordo che fu mio marito a convincermi a rispondere all’annuncio. E’ così che ho scoperto il mondo dei bandi di concorso e approfondito la mia conoscenza dell’universo delle PMI italiane. La “Formazione finanziata”, poi, non l’ho cercata: è lei che ha trovato me. Ed è stato amore a prima vista! Obiettivo50 mi ha insegnato a buttare il cuore oltre la siepe: mettermi in gioco, guardare le cose sotto un’altra prospettiva, sviluppare la fantasia. Prima mi giravo solo quando mi sentivo dare del Direttore Marketing. Adesso vi rispondo anche se mi chiamate Consulente…