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“Il Benvenuto ai Nuovi Soci”, il programma di accoglienza di Obiettivo50

Posted by Gabriella Valeri in Blog

Il networking di Obiettivo50 Il network e l’opportunità di far nascere in modo facile e immediato conoscenze e interazioni è uno dei punti di forza che Obiettivo50 ha voluto assicurare agli associati fin dall’inizio, e che tuttora muove iniziative e collaborazioni diversificate. L’aspetto più dinamico, e in verità piacevole, dell’alimentare il networking attraverso incontri a tema, ma con formato aperto a spunti estemporanei generati dall’essere insieme in presenza, è stato in questo ultimo anno costretto ad esprimersi in modo più strutturato dovendo i dialoghi adeguarsi alle regol,e per certi versi limitanti, della modalità online. Abbiamo tutti lodato e ampiamente utilizzato le piattaforme digitali, che nei mesi hanno fatto a gara a offrire strumenti e funzioni sempre più user-friendly e performanti, certo questo sì, ma non neghiamoci che gli stimoli al confronto e la facilità della relazione restano un vantaggio unico che solo la condivisione di uno spazio fisico con un obiettivo di dialogo può assicurare. Il Benvenuto ai Nuovi Soci, un momento di accoglienza Per i nuovi associati che sono entrati nel network a partire da inizio 2020 l’opportunità di avviare un’ interazione diretta con i colleghi è stata meno immediata per le esigenze di distanziamento che l’ inizio della pandemia ha imposto. Si è quindi pensato ad una nuova iniziativa, che abbiamo chiamato Benvenuto Nuovi Soci, che si propone di avviare, attraverso un primo dialogo a due tra il nuovo socio e uno dei membri del Direttivo, una conoscenza più approfondita delle attività e delle  dinamiche di comunicazione e interazione di O50. A questo primo colloquio può seguire, a discrezione del socio, una sessione di coaching individuale offerta da una socia certificata ICF. Viene proposto come momento di ulteriore condivisione, da parte del nuovo socio, di aspetti specifici della propria esperienza e posizione professionale, al quale può seguire eventuale percorso personalizzato da fruire in forma di consulenza. Dialogare a due consente di raccontarsi in modo più  immediato e sicuramente più ampio, scambiando punti di vista e aspettative, del socio nei confronti dell’associazione ma anche viceversa. Il contributo di osservazioni e idee che un nuovo socio può apportare è un modo molto concreto di mantenere attiva l’attenzione alle esigenze che il manager sente più forti nella sua realtà professionale. Da qui possono nascere spunti per incontri a tema e/o collaborazioni tra associati che condividano competenze e interessi. Iniziative dirette a alimentare con strumenti sempre più attuali l’immagine associativa, in ultima…

“L’(in)sicurezza informatica, oggi”, webinar 28-01-2021

Posted by Gabriella Valeri in Blog, Formazione

L’Academy di Obiettivo50 propone anche nel 2021 le “Pillole di Sapere” via webinar, dopo il successo ottenuto da questa formula lo scorso anno, come vi abbiamo raccontato qui. La prima “Pillola di Sapere”, il format di formazione breve dell’Academy su temi di economia e marketing, si è tenuta il 28-01 sul tema sempre molto attuale della cybersecurity. Relatore Claudio Panerai, chief portfolio officer di Achab, società specializzata nella distribuzione sul mercato italiano di soluzioni per gli operatori di servizi informatici, che durante il webinar ha ripercorso gli elementi chiave della cyber sicurezza, che vi riassumiamo in questo articolo. L’attività illecita col maggior giro d’affari a livello mondiale è il crimine informatico: 1,5 trilioni di dollari l’anno. E l’Italia è tra i Paesi più esposti, con l’88% degli attacchi che avvengono via mail e il 12% via web. Le statistiche la mettono giù dura col fenomeno. C’erano una volta gli hacker, una specie di eroi “romantici”, che compivano le loro incursioni a scopo prevalentemente dimostrativo, su grandi aziende, enti, banche. Oggi gli hacker sono delle vere e proprie organizzazioni criminali, che prendono “scientificamente” di mira le imprese e specialmente le PMI, bersaglio generalmente più facile. Un tipo molto diffuso di attacchi è il BEC (business Email Compromise). I criminali intercettano la posta elettronica di un’azienda e fanno in modo che i pagamenti finiscano sui loro conti correnti. Si simula di essere un mittente sicuro (il capo, l’avvocato, il commercialista, un amico fidato, un partner aziendale ecc.) e con una mail si chiede di fare un bonifico, cambiare l’IBAN di un pagamento, fornire le credenziali di Internet Banking, e simili. Il BEC colpisce soprattutto aziende che fanno import/export, in quanto il conto su cui viene dirottato il pagamento si trova all’estero. Perché è facile cascarci? Perché vogliamo evadere la richiesta,vuoi per scrupolosità, vuoi per desiderio di compiacere.E insieme perché nonstiamo attenti ai dettagli che celano l’inganno, come il dominio simile o il nome simile ma p.es. con una letteradiversa.Per numero di attacchi BEC l’Italia è seconda al mondo dopo gli USA. Un’altra forma di attacco molto diffusa è il Phishing. Si invia una mail con il logo contraffatto di una banca o di una società, in cui si invita il destinatario a fornire dati riservati (numero di carta di credito, password di accesso al servizio di home banking, ecc.), motivando tale richiesta con ragioni di ordine tecnico. Perché non ce ne accorgiamo?…

I manager si raccontano – Laura Vescovo

Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Con Obiettivo50 si può anche entrare nel CDA di una Onlus: il racconto di un percorso manageriale alternativo, nel volontariato, nominata dal Comune di Milano consigliera in un ente partecipato. Il Comune di Milano, come ogni comune di certe dimensioni, possiede partecipazioni in alcuni enti, su cui esercita una forma di controllo inserendo  suoi rappresentanti negli organi di governo degli enti stessi, nominandoli attraverso bandi rivolti alla società civile. Gli enti partecipati sono i più vari: le aziende municipalizzate, certo, ma anche, ad esempio, la Scala, il Policlinico, il Pio Albergo Trivulzio, la SEA, le scuole civiche ed altri ancora. Per concorrere alla selezione dei rappresentanti del Comune non è possibile autocandidarsi ma occorre, ad esempio, far parte di una associazione di volontariato o assimilata, come Obiettivo50. E così, all’inizio del 2020, a Gianfranco Antonioli, Presidente di Obiettivo50, viene in mente di candidarmi come consigliera presso la Fondazione Casa di Riposo Prandoni di Torno (CO). Ciò in considerazione anche del mio ruolo di consigliera della Fondazione Biffi RSA di Milano, di cui Antonioli stesso è presidente, e della mia decennale militanza come volontaria e presidente dell’AVO Milano (Associazione Volontari Ospedalieri). A fine luglio mi telefona la responsabile dell’Ufficio Nomine del Gabinetto del Sindaco: ero stata nominata! Inizia così un’esperienza nuova e interessantissima. Lontana dal mondo del business e delle imprese con cui ho familiarità (una vita con responsabilità manageriali nei settori marketing commerciale, dapprima di un grande gruppo informatico e poi di un grande gruppo bancario); ma un’esperienza nella quale riversare comunque le mie competenze manageriali ricevendone in cambio un arricchimento professionale e personale di grande valore. Mi avvicino al mondo delle Fondazioni e studio la vita e le opere della fondatrice Pia Prandoni che nel 1954 lascia tutti i suoi beni alla Fondazione con lo scopo di assistere e ospitare, presso la villa di famiglia sul lago di Como, le signorine over55 che sono state impiegate bancarie (attività della famiglia), preferibilmente originarie dei comuni di Torno, di Milano, residenza dei Prandoni, e di Luino, città natale del padre Cesare. Col tempo l’iniziativa ha allargato i suoi orizzonti e oggi la casa di riposo ospita anche uomini senza limiti né di territorio né di attività. Ma che cosa c’entra il Comune di Milano? Pia Prandoni aveva scritto nello statuto della Fondazione che uno dei cinque consiglieri doveva essere nominato dal sindaco di Milano. Ed eccomi qua. I miei obblighi verso il…

2020, un anno di Obiettivo50 tra webinar e nuovi progetti (nonostante il lockdown)

Posted by Gabriella Valeri in Blog, News

Come tutte le iniziative del 2020, anche i tradizionali saluti e auguri di fine anno si sono tenuti via Zoom: pur non potendoci incontrare di persona, ci fa piacere mantenere la tradizione e vederci comunque, per dare innanzitutto a noi stessi un segnale di resilienza, di fiducia e di voglia di riprenderci. Il presidente Antonioli ha quindi aperto l’incontro ripercorrendo le attività di Obiettivo50 nell’annus horribils 2020. 2020: un anno di attività Il 2020 si caratterizza senza dubbio come l’anno dei webinar: nell’impossibilità di incontrarci di persona, a partire da aprile sulla piattaforma Zoom sono stati organizzati gli incontri dell’Academy, i seminari sulle nuove funzionalità di aggiornamento dei profili dei soci sul sito, le riunioni di consiglio direttivo e anche l’assemblea annuale. Quando le regole del DPCM in vigore lo hanno consentito, in contemporanea al webinar si è tenuto anche l’incontro in presenza a Milano. L’AcademyO50 ha così continuato a offrire un nutrito programma di in/formazione con le “Pillole di Sapere”, format di un paio d’ore con specialisti di settore, che, dopo un primo incontro in presenza nel mese di gennaio, sono proseguite nella formula webinar su Zoom. In questo articolo un dettagliato elenco dei webinar su temi molto attuali: economia circolare, minibond e crowd-investing, da manager a imprenditore, il Digital Export Manager, Industriz, il passaggio generazionale e il Progetto Competenze. Si sottolinea il successo della formula webinar, che ha raccolto una folta partecipazione di soci, e che si intende mantenere, possibilmente nella modalità mista webinar e in presenza, anche per il futuro. Le opportunità professionali veicolate in bacheca sono state per il 60 % di ricerca di profili professionali, seguite da segnalazioni di bandi pubblici e ricerca di finanziatori/work for equity in start-up. Il Networking, in un anno in cui gli incontri in presenza sono stati praticamente azzerati, ha potuto contare su annunci e news apparsi in bacheca, dove, oltre alle ricerche di professionalità, sono stati pubblicate anche segnalazioni di opportunità, di proposte e iniziative di collaborazione rivolte ai soci. Nel 2020 si è conclusa la parte preliminare del Progetto Competenze ideato nel 2019, durante la quale è stata aggiornata la griglia di professionalità, competenze ed esperienze dei soci presente sul sito, per renderla più aderente agli attuali scenari ed esigenze delle aziende. In seguito è stata organizzata una serie di 4 webinar tra aprile e maggio, dedicati a gruppi ristretti di soci, per presentare nel dettaglio l’iniziative e…

Un anno di webinar di Obiettivo50

Posted by Gabriella Valeri in Blog, Formazione, Formazione2, Progetti

A voler essere ottimisti e vedere il bicchiere mezzo pieno, una delle poche ricadute positive di questo anno di pandemia e lockdown è stata l’accelerazione nell’uso della tecnologia. Ed è stato così che anche in Obiettivo50, dove se ne parlava da tempo ma senza esiti concreti, abbiamo cominciato a utilizzare i webinar come strumento di comunicazione, condivisione e formazione. Nell’impossibilità di vederci di persona, le riunioni, il networking e la formazione sono stati trasferiti sulla piattaforma Zoom. La formula ha avuto successo: oltre alle riunioni di consiglio direttivo e all’assemblea, anche le “Pillole di Sapere”, il format breve dell’AcademyO50 su temi di economia e marketing, sono state quest’anno erogate via Zoom. Si è registrata una consistente partecipazione di soci, che hanno dichiarato un elevato livello di soddisfazione per i contenuti e la modalità di fruizione. Qui vi presentiamo una breve panoramica sui temi trattati nei webinar, e vi diamo fin da ora appuntamento al 2021, quando manterremo la formula webinar, se possibile mista con la presenza di persona, per le iniziative dell’Academy. Webinar sulle nuove modalità di aggiornamento dei profili dei soci Serie di 4 webinar tra aprile e maggio, dedicati a gruppi ristretti di soci (vi hanno partecipato oltre il 75% dei soci). L’obiettivo era di presentare nel dettaglio le nuove modalità di aggiornamento dei propri profili professionali sul sito Obiettivo50 e supportare i soci nell’aggiornamento dei loro profili. Una adeguata mappatura delle competenze degli associati è fondamentale per presentarci in modo efficace ai nostri interlocutori, ed è preliminare all’avvio del Progetto Competenze, iniziativa destinata a valorizzare le competenze dei soci in gruppi di lavoro tematici finalizzati alla ricerca di nuove opportunità. Webinar Economia Circolare, 28 maggio Abbiamo inaugurato il nostra programma di “Pillole di sapere” via webinar parlando di sviluppo sostenibile come leva strategica per la ripartenza dopo la crisi Covid19. La relatrice Anna Pasotti, CSR Specialist, consulente per lo sviluppo sostenibile, ha presentato principi, benefici e le ragioni dell’approccio dell’economia circolare. Speciale focus sul bilancio di sostenibilità, il più importante strumento, anche per le PMI, per misurare le proprie performance di sostenibilità. Webinar Minibond e Crowd-investing, 10 giugno Minibond e crowd-investing come innovative forme di accesso alla finanza a debito e/o in equità per finanziare e sostenere nel tempo il piano di risanamento e/o sviluppo elaborato per la PMI. Relatore il nostro socio Luca Canepa, Temp. Executive, Advisor, Mentor, Mini-Bond Arranger & Advisor, che ha presentato i…

Le aziende raccontano – Martella Srl, dall’elettronica industriale al CoviTag, il “distanziatore sociale” a infrarossi

Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Martella, una PMI di Legnano, brevetta un prodotto di elettronica avanzata per il tempo del Covid L’hanno battezzato COVITAG e l’hanno brevettato. E il marchio reca, al posto della “O”, l’inconfondibile immagine del Coronavirus, resa ormai familiare (purtroppo) da web, TV e stampa. È il distanziatore  a tecnologia infrarossi, indossabile, ideato e prodotto da una agguerrita PMI di Legnano (MI), la Martella s.r.l., specializzata in elettronica industriale: uno strumento essenziale per garantire in tempi di Covid il corretto distanziamento sociale tra persone munite del dispositivo. E – affermano i suoi progettisti – unico nel suo genere sul mercato, grazie alla tecnologia impiegata. Tra i protagonisti di questa avventura c’è il nostro socio Marco Faita, il quale ha sviluppato numerose esperienze di successo nel guidare le PMI sul cammino verso l’innovazione, uno dei pochi porti, se non l’unico, cui approdare se si vuole continuare a competere vittoriosamente anche in tempi di post-Covid. Il suo supporto non riguarda solo gli aspetti tecnologici, ma anche e soprattutto il cambiamento di atteggiamento che l’impresa deve avere verso il nuovo. E così è stato anche nel caso Martella.  CoviTag, come funziona Tornando al CoviTag, il segreto del prodotto è nell’architettura sistemistica basata su una piattaforma tecnologica del tutto innovativa, che consente di realizzare prodotti decisamente avanzati rispetto ad altre soluzioni sul mercato, basate su tecnologie Bluetooth o Banda Ultralarga, le quali sono soggette a instabilità e forniscono quindi rilevazioni non sempre affidabili. CoviTag informa l’utente attraverso un segnale (suono, luce o vibrazione, a scelta) in caso di superamento della soglia di sicurezza, programmabile entro 1 o 3 metri, rispetto ad altri dispositivi CoviTag. Questi dialogano fra loro costantemente con un protocollo proprietario tramite il segnale infrarosso che crea intorno alla persona una vera e propria bolla sensibile al segnale degli altri CoviTag. Non servono app e non servono infrastrutture esterne. Il rischio di rilevazioni scorrette, il fenomeno dei cosiddetti falsi positivi, con CoviTag è annullato. I tecnici spiegano infatti che l’infrarosso, quando trova un ostacolo, ad esempio pareti divisorie negli ambienti di lavoro o scaffalature di supermercati e magazzini, si arresta senza oltrepassarlo, proprio come fa il virus, al contrario di sistemi basati su altre tecnologie che possono generare così risultati ingannevoli. Infine CoviTag non interferisce con altri sistemi presenti negli ambienti interessati e non è basato su radiofrequenze: quindi è particolarmente indicato, oltre che per strutture industriali e uffici, anche per ambienti come ospedali,…