Eccellente riscontro per il nostro corso di formazione “Lo start-up delle PMI innovative”: i questionari di gradimento segnano un bel 97% di partecipanti soddisfatti per l’iniziativa nel suo complesso.
Il corso si è articolato su tre intere giornate, ognuna dedicata ad uno specifico tema, con l’obiettivo di presentare ai partecipanti il quadro generale di un fenomeno in grande espansione, alcuni casi concreti, e una sorta di “cassetta degli attrezzi” ai manager interessati al mentoring delle start-up. I docenti e le testimonianze del corso, tutti di alto profilo, hanno richiamato oltre 60 partecipanti tra i soci Obiettivo50 e soci ALDAI. 52 gli attestati di partecipazioni rilasciati a chi ha frequentato l’intero percorso d’aula.
Flash Report delle 3 giornate
La prima giornata, il 17 marzo presso il PoliHub di Milano, si è concentrata su scenario, attori e mercato per le start-up.
Ha aperto i lavori Stefano Mainetti, CEO PoliHub (50 start-up incubate, 12 milioni di Euro di fatturato, 7 milioni di Euro di investimenti, 400 persone, 1200 idee valutate ogni anno, 83% delle start-up ancora operative) con un intervento volto a creare il mindset: perché fare una start-up, come essere imprenditori, come avviarla e gli elementi chiave (idea, prodotto, team, execution e finanziamento). La start-up è un’organizzazione temporanea, alla ricerca di un business model ripetibile e scalabile, diversa da un new business (crescita scalabile vs crescita incrementale).
Ha proseguito Antonio Ghezzi, Dir. Osservatorio Start-up Hi-Tech Politecnico Milano, con un’overview sulle start-up in Italia: gli investimenti (la maggior parte da investitori informali, ad es. Business Angels), l’importanza del team (valutato dai finanziatori), il crescente impatto, sulle dinamiche imprenditoriali in Italia, di fatturato e occupati nelle start-up, con esempi significativi di start-up.
Federico Barilli, Segr. Gen. Italia Start-up, ha evidenziato come in Italia, a differenza che in altri paesi come gli USA, manchi una vision di sistema: c’è pertanto ancora bisogno di un’associazione no profit che supporti con i suoi servizi l’ecosistema start-up.
A seguire Alberto Giusti, Managing Partner 42Accelerator, con una carrellata di esempi (prevalentemente USA) di nuovi player emersi in numerosi settori, e su come approfittare della Digital Transformation (incluse le “nuove onde”: stampa 3D, IoT), per concludere sul ruolo chiave degli acceleratori e del crowdfunding.
Luca Canepa, Board Member IBAN e socio O50, sull’investire in start-up innovative ha presentato il modello Business Angels (BA), soffermandosi su processo di investimento, due diligence, metodologie di valutazione, exit, oltre che sull’investimento in syndication (clusters di Angels).
Ha concluso la giornata Layla Pavone, A.D. Digital Magics (incubatore certificato di start-up innovative digitali presente in tutt’Italia), che ha illustrato la grande opportunità del contesto italiano della digital economy (rivoluzione digitale sommata al potenziale degli investitori privati e a legislazione specifica), confermata dalle oltre 5.000 nuove start-up high-tech a fine 2015.
La seconda giornata del corso start-up, il 24 marzo presso ALDAI, è stata dedicata alla presentazione di casi reali di start-up.
In apertura Stefania Iacono Pezzillo e Olga Ignjatov di Innovits, con l’esperienza del loro laboratorio d’impresa no profit per il supporto alle start-up, “la nave Argo” che porta gli Argonauti verso il vello d’oro. A seguire, casi di start-up portati da Innovits: un pitch di 2 start-up con valutazione in diretta a simulare una effettiva presentazione di startupper, e un caso problematico.
Ha proseguito Andrea Rinaldo, CEO X-Metrics, molto coinvolgente nel raccontare la sua start-up dall’idea al successo: si parla di un activity tracker per nuotatori, un device indossabile per monitorare le prestazioni in vasca, nato dal suo background di allenatore di nuoto e ora distribuito in tutto il mondo. I suoi consigli: lavorare per sottrazione e rendere essenziali le funzionalità, non concentrarsi troppo sul prodotto ma saper comunicare e farsi conoscere, l’importanza del team.
Alessandro Venturini, Business Dev. Dir. Inventia (soluzioni di video engagment per supporto e vendita omnichannel), ha portato un interessante esempio di start-up creata da un gruppo di manager che fanno impresa.
Nell’intervento di Gianpietro Pasquon, CFO Endosight e socio InnoVits, c’è il suo percorso professionale di manager di medie e grandi aziende che diventa prima mentore di start-up e poi CFO nelle stesse start-up. Perché un manager in una start-up? “Esperienza manageriale in azienda, seniority, ma soprattutto la capacità di dare un contributo trasversale”: questa la sua risposta.
A concludere la seconda giornata Stefano Mizio e Matthias Loehner, InnoVitsLab, su opportunità e modelli di collaborazione tra manager e start-up. Dal mito del garage alle aziende e alle start-up: la prospettiva è diversa, ed è un mestiere che bisogna imparare, non ci si deve improvvisare. Entrepreneurship, ovvero nelle start-up sono più importanti le persone delle idee.Serve realismo ed esperienza: si parla qui di “learning and discovery culture”.
I relatori della terza e conclusiva giornata del corso start-up, 31 marzo sempre presso ALDAI, hanno fornito strumenti pratici di intervento nelle start-up.
Giusy Stanziola e Fabio Melzani, UniCredit Start Lab, hanno presentato i servizi della banca a supporto di idee imprenditoriali, start-up e PMI innovative (Start Lab), e le attività del Fondo Centrale di Garanzia PMI del MISE, inclusa l’iniziativa Smart&Start per start-up innovative.
Si è proseguito con Cinzia Tonin, CCIIA MI, che ha elencato i servizi camerali a sostegno di imprenditorialità e nuove imprese in genere, non limitati alle start-up,
Francesco Lazzarotto, Warrant Group, ha infine evidenziato opportunità e criticità del complesso quadro di riferimento delle risorse finanziarie europee, regionali e nazionali a sostegno delle Start-up, e presentato il portale dedicato alla ricerca dei finanziamenti agevolati per le start-up, realizzato in collaborazione con Italia Startup.
Laura Savini e Guido Dominoni, Finlombarda Regione Lombardia, hanno illustrato gli strumenti della UE a sostegno di Start-up e PMI: le misure per le PMI in Horizon2020 (SME Instrument e FTI-Fast Track to Innovation), oltre ai servizi delle Rete Simpler-Enterprise Europe Network per agevolare la partecipazione ai Bandi Europei.
Emanuela Garlaschelli, CCIIA e ODCEC MI, ha presentato il punto di vista del commercialista (legislazione, requisiti, agevolazioni, informative del MISE) con riferimento alle nuove imprese innovative , cioè le start-up innovative e le PMI Innovative.
A cura di Fabrizio Amarilli Fondazione Politecnico l’intervento conclusivo della giornata e del corso, dedicato alle buone pratiche per rispondere con successo alle call dello SME Instrument di Horizon2020: focus, tra gli altri, sul mercato, sul tipo di innovazione , sul TRL-Technology Readiness Level, sfatando inoltre alcuni miti sullo SME Instrument.