ECOMMERCE O PIATTAFORMA MARKETPLACE?

ECOMMERCE O PIATTAFORMA MARKETPLACE?

Posted by Anna Lavatelli in News, News 03 Dic 2023

Il dilemma per una PMI che voglia accrescere il giro d’affari con le vendite online

La Pillola di sapere di Obiettivo50 Academy tenuta il 15 novembre ha affrontato un tema centrale per professionisti e PMI: la vendita online.

Il workshop si è aperto con una domanda di Matteo Balzarini, Founder dell’agenzia digital Scalarly:
Vendere online è davvero necessario?

La risposta è Sì, il mercato online è in crescita, trainato da USA e Cina, e anche in Italia sempre più utenti si stanno aprendo all’ecommerce.

Ma quali motivi spingono le aziende a fare questo passaggio?

Internazionalizzazione: il consumatore valuta opzioni multi paese e l’online aiuta i brand a espandere i propri confini
Tracciamento: grazie all’ecommerce si ha la possibilità di tracciare più facilmente l’esperienza di acquisto del cliente e ri-orientare la strategia sulla base di dati concreti
Visibilità: tramite contenuti web strategici e indicizzati si può dare una grossa spinta al proprio business
Omnicanalità: con una comunicazione integrata e veicolata tramite vari strumenti (online e offline) si crea un effetto sinergico e potenziato

Da dove iniziamo: Market Place o Negozio Online?

In fase iniziale, ci spiega Matteo, è importante considerare il Market Place, poiché ci permette di farci notare subito, con costi più ridotti. I vantaggi di queste piattaforme sono molteplici:

1) Visibilità da milioni di utenti senza bisogno di investimenti in comunicazione, SEO e web design
2) Velocità di guadagno: si inizia a vendere rapidamente
3) Fiducia: nomi come, per dire, Amazon o Zalando tranquillizzano subito l’utente
4) Costi quantificabili: si sa fin da subito quanto si spende

Gli svantaggi da considerare sono però altrettanti:

1) Percentuali fisse alla piattaforma ospitante
2) Nessun contatto diretto col cliente né la possibilità di fare lead generation o email marketing
3) Spersonalizzazione: si passa da brand con una propria individualità a semplici fornitori del marketplace
4) Scarsa flessibilità sulle policy (es. obbligo accettazione resi)

Fondamentale è avere chiara la strategia, ci spiega Lodovico Marenco, Advisor e Temporary Manager; il marketplace non può senz’altro essere l’unica soluzione.

È importante creare parallelamente il proprio negozio online: una nostra proprietà che possiamo controllare in tutto e per tutto per dialogare con i clienti, gestirli tramite un database CRM e creare un funnel di vendita.

Nella vendita online, continua Marenco, esistono due tipi di approccio: Il branding, che consente di far emergere ciò che rende unica una realtà e di farla conoscere ancora prima del prodotto, e la vendita pura, indirizzata alla massimizzazione del profitto.

Per applicare il primo approccio, sottolinea la consulente di Marketing Anna Lavatelli, è necessario condividere la vision e i valori del proprio brand in modo da instaurare un legame più empatico e profondo con la community.

Al giorno d’oggi si parla di co-creazione, il processo per cui prodotti e servizi vengono progettati e prodotti non per, ma insieme con, il consumatore; più che di consumatori, si parla di consum-attori consapevoli e sempre più attivi nel processo di creazione del prodotto/servizio. A questa evoluzione bisogna far corrispondere un’attenzione mirata al proprio pubblico target, che consenta di anticipare e rispondere adeguatamente alle sue esigenze (es. web e social listening), ai competitor e agli stakeholder di settore.

Il business di Dagmar Spork, CEO e Founder della multinazionale Salessupply4Italy, si fonda proprio sulla costruzione di una perfetta esperienza del cliente per rivenditori online e marchi di successo. Spork punta l’accento sulla centralità del processo di post vendita di un ecommerce: “Su un totale di migliaia di ordini giornalieri, c’è sempre un’alta percentuale di problemi di consegna; fondamentale garantire un passaggio di informazioni accurate, possibilmente in lingua, e una logistica il più possibile rapida ed efficiente (Same Day Fulfilment).”

Ma non solo, le aree da non trascurare all’interno di un sito ecommerce sono diverse:

Usabilità e Web Design: un sito chiaro e facile da utilizzare aiuta l’utente a compiere azioni decisive (es. fase di check out); necessario partire dal principio Mobile First e pensare prima di tutto ai dispositivi mobile.
Indicizzazione: per assicurarsi la visibilità su Google è necessario che un sito sia SEO Friendly e quindi ben strutturato, veloce, con parole chiave efficaci, URL parlanti etc.
Magazzino e Inventario: non dimenticarsi di aggiornare il proprio inventario, controllando la disponibilità stock
Pagamenti: modalità di pagamento chiare e sicure infondono fiducia e fanno la differenza
Policy: deve essere definita e coerente, specialmente sulla gestione di resi e rimborsi
B2B – B2C: se si opera in entrambi i business, un unico ecommerce facilita l’operatività ma bisogna considerare modalità di comunicazione e logistica diverse

Abbiamo chiesto a Maria Vittoria Favini, CEO di Cicieffe, azienda che produce e confeziona per conto terzi generi alimentari ed integratori ad uso veterinario, di raccontarci la sua recente esperienza come seller di Amazon:

“Al momento più che positiva: in 3 mesi di Amazon ho venduto più che negli ultimi 7 anni con l’e-commerce privato! Ora vorremmo implementare la presenza su Amazon e farlo in modo più scientifico. La piattaforma è complessa, selettiva e rigorosa, ed è facile esserne esclusi, ma se i numeri continueranno ad aumentare, valuteremo, nonostante il prevedibile aumento delle provvigioni, di passare ad Amazon anche la logistica.

La nostra produzione è nata come business B2B per grossisti e supermercati, in modalità private label. L’aver creato anche una linea nostra da vendere online e su marketplace ci obbliga ora a diversificare i prodotti per canale, in modo da evitare sovrapposizioni con i clienti.

Sul market place è difficile avere contatto con le persone ma non rinunciamo ad inserire bigliettini e flyers nei nostri pacchetti.”

Anche questo workshop ci ha insegnato quanto sia importante il continuo aggiornamento (di offerta, contenuti, competenze digital e non solo) e quanto sia determinante l’essere pronti a cogliere nuove opportunità, perché il successo arriva da dove meno te lo aspetti!
Abbiamo imparato fra l’altro che, oltre alla creazione di un sito online e all’attivazione di un profilo su Marketplace, è importante presidiare i tutti i principali canali di comunicazione e analizzare i Big Data, senza i quali manca una bussola nella strategia.

Abbiamo inoltre constatato l’importanza dei clienti e dei nostri stessi competitor come fonte di feedback e di ispirazione.