Le aziende raccontano – Pappadà Gino, una azienda meccanica artigianale che vende con successo all’estero
Intuito, fantasia, coraggio e naturalmente qualità … e anche una fabbrica artigianale può sfondare all’estero
Vi presentiamo con questo articolo un’altra testimonianza delle aziende che hanno collaborato con successo con i soci di Obiettivo50.
Oggi ascoltiamo la voce della ditta individuale Pappadà Gino, con sede in provincia di Parma, una impresa meccanica artigianale, che opera nel settore della termoidraulica e delle costruzioni meccaniche.
L’azienda ha vissuto in questi ultimi anni (e vive tuttora) un’esperienza di successo in tema di internazionalizzazione, grazie anche alla consulenza del socio di Obiettivo50 Leonardo Petrilli.
Se l’internazionalizzazione per una PMI è sempre una sfida, disegnare un percorso di sviluppo sui mercati esteri per una piccola impresa artigianale fortemente ancorata al territorio e al mercato domestico richiede intuito, fantasia e grande determinazione.
La Pappadà Gino ci è riuscita. Nata negli anni ’50, l’azienda produce macchine ed accessori per la prefabbricazione di manufatti in calcestruzzo, tra cui macchine posa trefoli per grandi travi, sponde magnetiche per lastre di cemento, magneti per fissaggio sponde di casseforme, oliatrici per la preparazione delle superfici al getto di calcestruzzo.
La collaborazione con Petrilli, che continua tuttora, è iniziata nel 2014 in occasione del Progetto ESP (Export Service Parma) VI Advanced gestito dalla ECIPAR, società del Gruppo CNA dedicata alla formazione e alla fornitura di servizi alle PMI, con sede a Parma. Il progetto si proponeva di sviluppare il processo di internazionalizzazione delle PMI dell’Emilia Romagna.
L’azienda ha piccole dimensioni (neanche una decina di addetti) ma sviluppa in proprio i disegni costruttivi dei manufatti e progetta, pure in proprio, nuovi elementi. E’ dunque l’artigianalità il carattere distintivo della produzione: volumi relativamente bassi e qualità elevata.
“E qui sta il punto:” spiega il proprietario Massimo Pappadà “i competitor nel settore infatti hanno dimensioni e capacità commerciali molto robuste, anche perché generalmente appartengono a gruppi industriali con vasti interessi nel settore delle costruzioni in Italia e all’estero. Allora è proprio sulla dimensione artigianale dell’azienda che abbiamo fatto leva per espandere l’orizzonte della produzione aziendale”.
Questo è stato ottenuto sia siglando accordi con rappresentanti/agenti, come p.es. in Belgio e in Spagna, sia con importanti General Contractor italiani che hanno permesso l’esportazione dei prodotti Pappadà in Svezia, Russia e USA.
“L’unico problema” commenta Pappadà “è costituito dalla discontinuità della domanda per via della congiuntura internazionale. Ma questo non dipende da noi”.
La testimonianza della Pappadà Gino conferma che il Made in Italy, se opportunamente presentato e giocato come carta vincente, ha vinto anche in questo caso, grazie anche al supporto di un professionista di lunga esperienza come il nostro socio.
Qui, qui e qui potete leggere altri casi di collaborazioni di successo tra nostri soci e e aziende clienti, che vi abbiamo presentato nei mesi scorsi.