Ticket Restaurant, quando li usa il consulente
Ticket restaurant: condividiamo oggi un argomento in ambito fiscale, caro a molti soci che operano in consulenza con partita IVA.
Sappiamo bene che un problema dei titolari di partita IVA è la relativa possibilità di attribuirsi costi a fronte dei ricavi che si percepiscono con le attività di consulenza, con la conseguenza di una sensibile tassazione sugli stessi. Quando poi succede che a tali redditi da consulenza si aggiungono altri redditi, l’aliquota marginale applicata può risultare particolarmente gravosa.
Ecco quindi che risulta interessante individuare quali sono i costi che ci si può legalmente attribuire, e tra questi vi è quello legato all’acquisto di buoni pasto.
I Ticket Restaurant garantiscono massima flessibilità ai propri utilizzatori: possono infatti essere usati nei ristoranti, bar, pizzerie, tavole calde e fredde, gastronomie, supermercati, e sono accettati su tutto il territorio italiano. Inoltre, presso molte società erogatrici, sono acquistabili anche on line.
Grazie al sistema dei buoni pasto, che prevede un trattamento fiscale e contributivo agevolato, si può beneficiare dei seguenti vantaggi fiscali:
• i buoni pasto in formato cartaceo, fino al valore di 5,29€/giorno;
• i buoni pasto elettronici, fino al valore di 7€/giorno;
Essi costituiscono reddito di lavoro dipendente, con conseguente esenzione da oneri contributivi e sono interamente deducibili come costi aziendali con un’IVA al 4% interamente detraibile.
I Ticket restaurant non sono solo comodi da usare per una veloce pausa pranzo, ma sono anche un utile suggerimento in ambito fiscale per tutti i consulenti.